Milena & Luca
2014-11-06 22:50:02 UTC
Due settimane fa la mia ragazza è stata aggredita, picchiata e
cacciata dal posto di lavoro dal figlio del principale nell'azienda
dove lavorava, con anche intimazione orale di licenziamento.
Si tratta di una non piccola SRL con una sessantina di dipendenti.
La cosa è avvenuta, per fortuna, davanti a diversi colleghi che hanno
separato il bastardo da lei quasi immediatamente prima che succedesse
qualcosa di grave ma comunque ci sono stati diversi testimoni.
Lei non ha riportato ferite gravi ma il pomeriggio stesso, su mio
consiglio telefonico, è andata comunque alla caserma locale dei
carabinieri a sporgere denuncia orale.
Con un mio amico avvocato, abbiamo fatto subito contestazione del
licenziamento orale.
Ora si fa sentire l'avvocato della ditta, rappresentata dal padre
dell'aggressore, che ci offre più di 20.000 euro per non fare causa di
lavoro, rinunciare all'impiego dimettendosi ma anche, tassativamente,
rimettere la querela nei confronti del figlio.
Gli abbiamo risposto che va bene il risarcimento, va bene la rinuncia
al posto di lavoro ma la remissione di querela assolutamente no!
La controrisposta dell'avvocato della ditta è stata: la remissione
della querela è la cosa più importante, senza quella niente soldi e
niente lavoro.
Prima che vada di persona a sistemare quel bastardo, qualcuno può
dirmi se questo non è un tentativo di estorsione (di una remissione di
querela) o no?
La mia ragazza non se la passa bene economicamente e "loro" lo sanno,
ha avuto problemi di salute, ha fatto un po' di assenze dal lavoro per
malattia ed è stanca e debilitata da mesi; trovare un altro lavoro non
sarà facile... e dovremmo anche lasciar andare in giro impunito
l'aggressore?
L'accordo sarebbe solo con la società per non fare una lunga causa di
lavoro; la posizione del figlio, che non è nemmeno il legale
rappresentante della ditta, non dovrebbe entrarci.
Per cortesia, qualcuno sa di precedenti simili?
Esiste l'estorsione di una remissione di querela?
--- news://freenews.netfront.net/ - complaints: ***@netfront.net ---
cacciata dal posto di lavoro dal figlio del principale nell'azienda
dove lavorava, con anche intimazione orale di licenziamento.
Si tratta di una non piccola SRL con una sessantina di dipendenti.
La cosa è avvenuta, per fortuna, davanti a diversi colleghi che hanno
separato il bastardo da lei quasi immediatamente prima che succedesse
qualcosa di grave ma comunque ci sono stati diversi testimoni.
Lei non ha riportato ferite gravi ma il pomeriggio stesso, su mio
consiglio telefonico, è andata comunque alla caserma locale dei
carabinieri a sporgere denuncia orale.
Con un mio amico avvocato, abbiamo fatto subito contestazione del
licenziamento orale.
Ora si fa sentire l'avvocato della ditta, rappresentata dal padre
dell'aggressore, che ci offre più di 20.000 euro per non fare causa di
lavoro, rinunciare all'impiego dimettendosi ma anche, tassativamente,
rimettere la querela nei confronti del figlio.
Gli abbiamo risposto che va bene il risarcimento, va bene la rinuncia
al posto di lavoro ma la remissione di querela assolutamente no!
La controrisposta dell'avvocato della ditta è stata: la remissione
della querela è la cosa più importante, senza quella niente soldi e
niente lavoro.
Prima che vada di persona a sistemare quel bastardo, qualcuno può
dirmi se questo non è un tentativo di estorsione (di una remissione di
querela) o no?
La mia ragazza non se la passa bene economicamente e "loro" lo sanno,
ha avuto problemi di salute, ha fatto un po' di assenze dal lavoro per
malattia ed è stanca e debilitata da mesi; trovare un altro lavoro non
sarà facile... e dovremmo anche lasciar andare in giro impunito
l'aggressore?
L'accordo sarebbe solo con la società per non fare una lunga causa di
lavoro; la posizione del figlio, che non è nemmeno il legale
rappresentante della ditta, non dovrebbe entrarci.
Per cortesia, qualcuno sa di precedenti simili?
Esiste l'estorsione di una remissione di querela?
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