Magicoplanare
2009-11-25 12:10:41 UTC
Ciao a tutti,
sono un ex lavoratore dipendente che ha avviato (da quando l'azienda per cui
lavoravo è fallita) una ditta individuale nel settore impiantistico. L'ho
fatto nella speranza di avere maggiori chance lavorative visto che proposte
di lavoro con contratti regolari non ne avevo ricevute. Purtroppo mi sono
dovuto scontrare con una brutta realtà, lavorare duro e non essere pagato!!
Poiché ora non ho una buona continuità lavorativa, l'eventualità che non
venga pagato per il lavoro svolto rappresenta per me un autentico dramma che
mette a dura prova non dico una esistenza confortevole, ma la pura
sopravvivenza.
Non avendo mai lavorato come lavoratore autonomo non ho ben chiaro come
posso gestire il problema, come possa indurre chi ha un debito nei miei
confronti a pagarmi il dovuto.
Lavoro esclusivamente per delle aziende (e non per privati cittadini) che mi
danno in appalto una parte dei loro lavori.
Richiedo il pagamento tramite Bonifico Bancario. In fattura inserisco la
dicitura "modalità di pagamento: bonifico bancario su c/c numero xxxxx".
Pensavo che fosse un modo per tutelarmi: la mia iniziale paura circa il
pagamento in contanti era rappresentata dall'eventualità che il cliente
potesse sostenere, dopo qualche giorno dall'emissione di una regolare
fattura, di avermi già pagato. Avendo precisato in fattura che il metodo di
pagamento è appunto il bonifico bancario: nessun bonifico significa nessun
pagamento. Purtroppo questo mio escamotage non ha funzionato del tutto.
Un paio di miei clienti, titolare di ditte neanche troppo piccole, con sede
e dipendenti ed un giro d'affari rispetto al quale le mie scontatissime
parcelle non dovrebbero costituire un problema, non mi hanno ancora pagato
per fatture emesse più di due mesi fa. Inoltre devo subire, oltre il danno,
la beffa.
Un cliente, tanto per fare un esempio, tutte le volte che lo chiamo mi dice
che ha avuto problemi ma che posso stare tranquillo, il pagamento lo farà la
prossima settimana. Passa una settimana e alla mia successiva telefonata
ripete la stessa identica cosa, come se fosse un disco rotto. Ne passa
un'altra
ancora, stessa risposta. Questo teatrino va avanti da un paio di mesi.
L'altro cliente è ancora peggio del primo, mi risparmio (e vi risparmio) i
dettagli altrimenti mi viene un travaso di bile.
Cosa fare?
- Il mio commercialista mi ha detto di contattare un suo amico avvocato per
una lettera di ingiunzione (e se il costo di una eventuale causa potrebbe
superare l'importo della fattura non saldata?)
- Un amico mi ha suggerito di incazzarmi come una bestia e minacciarlo,
magari andandoli a trovare in compagnia di qualcuno che non si faccia molti
scrupoli a menare le mani (ma dove lo trovo? Non frequento personaggi del
genere, e poi... non sono sicuro di essere il tipo giusto per azioni di
questo tipo).
- Un conoscente mi ha suggerito di non incazzarmi affatto perché, a suo
dire, questi gentili signori aspettano proprio questo da me, vogliono
buttarla in rissa per chiudere tutti i ponti. Lui mi ha suggerito di essere
sempre pacato, anche quando è evidente la presa per il culo, e tempestarli
di telefonate. Dovrei essere una specie di budda ed anche questa strategia
la vedo di difficile applicazione con facce toste come queste in cui mi sono
imbattuto.
- Un altro suggerimento è stato sempre quello di mantenere la calma quando
telefono al mio debitore e, nello stesso tempo, di limitare il numero di
telefonate allo stretto necessario, senza ossessionarlo. Questo per evitare
che il cliente, subendo un eccessivo stress per le mie telefonate, possa
mettersi di punta e - per l'irritazione causata dalla mia insistenza -
decidere di non pagarmi.
Che mi consigliate? Ho un bisogno disperato di quei soldi e tremo all'idea
che a questi due stronzi se ne possano aggiungere degli altri. Per me
sarebbe veramente la fine.
Scusate lo sfogo e la lunghezza di questa e-mail.
sono un ex lavoratore dipendente che ha avviato (da quando l'azienda per cui
lavoravo è fallita) una ditta individuale nel settore impiantistico. L'ho
fatto nella speranza di avere maggiori chance lavorative visto che proposte
di lavoro con contratti regolari non ne avevo ricevute. Purtroppo mi sono
dovuto scontrare con una brutta realtà, lavorare duro e non essere pagato!!
Poiché ora non ho una buona continuità lavorativa, l'eventualità che non
venga pagato per il lavoro svolto rappresenta per me un autentico dramma che
mette a dura prova non dico una esistenza confortevole, ma la pura
sopravvivenza.
Non avendo mai lavorato come lavoratore autonomo non ho ben chiaro come
posso gestire il problema, come possa indurre chi ha un debito nei miei
confronti a pagarmi il dovuto.
Lavoro esclusivamente per delle aziende (e non per privati cittadini) che mi
danno in appalto una parte dei loro lavori.
Richiedo il pagamento tramite Bonifico Bancario. In fattura inserisco la
dicitura "modalità di pagamento: bonifico bancario su c/c numero xxxxx".
Pensavo che fosse un modo per tutelarmi: la mia iniziale paura circa il
pagamento in contanti era rappresentata dall'eventualità che il cliente
potesse sostenere, dopo qualche giorno dall'emissione di una regolare
fattura, di avermi già pagato. Avendo precisato in fattura che il metodo di
pagamento è appunto il bonifico bancario: nessun bonifico significa nessun
pagamento. Purtroppo questo mio escamotage non ha funzionato del tutto.
Un paio di miei clienti, titolare di ditte neanche troppo piccole, con sede
e dipendenti ed un giro d'affari rispetto al quale le mie scontatissime
parcelle non dovrebbero costituire un problema, non mi hanno ancora pagato
per fatture emesse più di due mesi fa. Inoltre devo subire, oltre il danno,
la beffa.
Un cliente, tanto per fare un esempio, tutte le volte che lo chiamo mi dice
che ha avuto problemi ma che posso stare tranquillo, il pagamento lo farà la
prossima settimana. Passa una settimana e alla mia successiva telefonata
ripete la stessa identica cosa, come se fosse un disco rotto. Ne passa
un'altra
ancora, stessa risposta. Questo teatrino va avanti da un paio di mesi.
L'altro cliente è ancora peggio del primo, mi risparmio (e vi risparmio) i
dettagli altrimenti mi viene un travaso di bile.
Cosa fare?
- Il mio commercialista mi ha detto di contattare un suo amico avvocato per
una lettera di ingiunzione (e se il costo di una eventuale causa potrebbe
superare l'importo della fattura non saldata?)
- Un amico mi ha suggerito di incazzarmi come una bestia e minacciarlo,
magari andandoli a trovare in compagnia di qualcuno che non si faccia molti
scrupoli a menare le mani (ma dove lo trovo? Non frequento personaggi del
genere, e poi... non sono sicuro di essere il tipo giusto per azioni di
questo tipo).
- Un conoscente mi ha suggerito di non incazzarmi affatto perché, a suo
dire, questi gentili signori aspettano proprio questo da me, vogliono
buttarla in rissa per chiudere tutti i ponti. Lui mi ha suggerito di essere
sempre pacato, anche quando è evidente la presa per il culo, e tempestarli
di telefonate. Dovrei essere una specie di budda ed anche questa strategia
la vedo di difficile applicazione con facce toste come queste in cui mi sono
imbattuto.
- Un altro suggerimento è stato sempre quello di mantenere la calma quando
telefono al mio debitore e, nello stesso tempo, di limitare il numero di
telefonate allo stretto necessario, senza ossessionarlo. Questo per evitare
che il cliente, subendo un eccessivo stress per le mie telefonate, possa
mettersi di punta e - per l'irritazione causata dalla mia insistenza -
decidere di non pagarmi.
Che mi consigliate? Ho un bisogno disperato di quei soldi e tremo all'idea
che a questi due stronzi se ne possano aggiungere degli altri. Per me
sarebbe veramente la fine.
Scusate lo sfogo e la lunghezza di questa e-mail.