Discussione:
Compenso avvocato in successione erediataria
(troppo vecchio per rispondere)
g***@libero.it
2007-10-08 14:46:44 UTC
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Buonasera,
all'interno di una successione ereditaria solitamente c'è una parte
che intende massimizzare il valore delle quote per venderle ed
un'altra parte che invece tende a renderle eque o minimizzarle al fine
di comprarle.
ora, se ritengo giusto che l'avvocato della parte che intende vendere
magari prenda un compenso in percentuale al valore della
compravendita, mi pare invece un pò contraddittorio che lo stesso
criterio si utilizzi per l'avvocato della parte che intende comprare.
Mi domando quindi in una simile situazione come si debba calcolare il
compenso dell'avvocato della parte che intende comprare, qual'è di
solito la prassi che eviti un conflitto di interessi, che cioè lo
induca a pensare che non gli conviene cercare di ridurre il prezzo
della compravendita.

grazie
Sig. Mau@Work
2007-10-08 14:53:55 UTC
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Post by g***@libero.it
Mi domando quindi in una simile situazione come si debba calcolare il
compenso dell'avvocato della parte che intende comprare, qual'è di
solito la prassi che eviti un conflitto di interessi, che cioè lo
induca a pensare che non gli conviene cercare di ridurre il prezzo
della compravendita.
Tecnicamente (secondo tariffa) nessuna delle due parcelle è
proporzionale al valore dell'immobile.
Ad ogni caso, se trovi un legale disponibile, puoi contrattare la
parecella come meglio credi.
C.S.
prof. sig. Mau
_____________________________________________
Prof. a contratto di chiaroveggenza giuridica
Universita' di Roccacanuccia
Visitate il mio sito internet:
http://www.cercodisperatamenteclienti.it/
"Prendi la cornetta, l'avvocato ti aspetta"
Sig. Mau@Work
2007-10-08 14:58:16 UTC
Permalink
Post by Sig. ***@Work
Tecnicamente (secondo tariffa) nessuna delle due parcelle è
proporzionale al valore dell'immobile.
Mi correggo da solo...
La tariffa prevede che in caso di attività stragiudiziale la parcella
sia proporzionale: dal 0,5% al 5%.
Se giudiziale, si applica la tariffa giudiziale.

Ad ogni caso, se trovi un legale disponibile, puoi contrattare la
parcella come meglio credi.
prof. sig. Mau
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"Prendi la cornetta, l'avvocato ti aspetta"
g***@libero.it
2007-10-08 16:18:05 UTC
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Post by Sig. ***@Work
Post by Sig. ***@Work
Tecnicamente (secondo tariffa) nessuna delle due parcelle è
proporzionale al valore dell'immobile.
Mi correggo da solo...
La tariffa prevede che in caso di attività stragiudiziale la parcella
sia proporzionale: dal 0,5% al 5%.
Se giudiziale, si applica la tariffa giudiziale.
Ad ogni caso, se trovi un legale disponibile, puoi contrattare la
parcella come meglio credi.
prof. sig. Mau
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"Prendi la cornetta, l'avvocato ti aspetta"
Mi sembra che il caso dello scioglimento della comunione ereditaria
non rientri nella attività stragiudiziale o sbaglio ??
Se cosi non fosse non ci sarebbe questa percentuale compresa tra 0,5%
e 5% dovuta all'avvocato.
Mi confermate ??
Sig. Mau@Work
2007-10-08 17:00:07 UTC
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Post by g***@libero.it
Mi sembra che il caso dello scioglimento della comunione ereditaria
non rientri nella attività stragiudiziale o sbaglio ??
Se l'accordo di massima esiste e si discute solo di dettagli, può
benissimo essere un'attività stragiudiziale.
Nulla vieta, infatti, che una divisione ereditaria si possa fare al di
fuori di un'aula di tribunale.
C.S.
prof. sig. Mau
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"Prendi la cornetta, l'avvocato ti aspetta"
Tiziano Solignani
2007-10-08 17:02:46 UTC
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Post by g***@libero.it
Buonasera,
all'interno di una successione ereditaria solitamente c'è una parte
che intende massimizzare il valore delle quote per venderle ed
un'altra parte che invece tende a renderle eque o minimizzarle al fine
di comprarle.
ora, se ritengo giusto che l'avvocato della parte che intende vendere
magari prenda un compenso in percentuale al valore della
compravendita, mi pare invece un pò contraddittorio che lo stesso
criterio si utilizzi per l'avvocato della parte che intende comprare.
Mi domando quindi in una simile situazione come si debba calcolare il
compenso dell'avvocato della parte che intende comprare, qual'è di
solito la prassi che eviti un conflitto di interessi, che cioè lo
induca a pensare che non gli conviene cercare di ridurre il prezzo
della compravendita.
grazie
La prassi in materia di spese professionali legali è stata molto
scombinata dalla riforme Bersani, che, abrogando tra l'altro
l'obbligatorietà dei minimi tariffari, sostanzialmente oggi consente tre
possibilità di tariffazione
- in base al vecchio sistema tariffario;
- attraverso il patto di quota lite, da te citato;
- tramite predeterminazione dei compensi a forfait.

Credo che la soluzione più chiara e percepita dal cliente come
"incentivante" nel caso della parte che intende acqsuitare le quote sia
pattuire un compenso a forfait per la fase stragiudiziale con una
forcella per cui il compenso è x se le quote vengono acquistate sopra un
certo valore e y se vengono acquistate sotto quel valore, dove y è
naturalmente maggiore di x, che poi alla fine è una specie di quota lite
articolata e adattata al caso concreto.

Con la nuova legge si sono aperte molte possiblità, c'è una flessibilità
oggigiorno che per quanto riguarda questa materia non si era mai avuta,
l'importante è non esagerare e fare delle cose che alla fine abbiano
sempre un minimo di criterio.

Per quanto riguarda il patto di quota lite, ad esempio, mi è successa
una cosa curiosa: seguendo un cliente per un recupero credito negli
Stati Uniti, ho stipulato con lui un accordo di quota lite. Quando
abbiamo trovato un legale negli USA cui appoggiarci, questi si è
rifiutato di essere retribuito con il sistema della quota lite, perchè
nella particolare materia in questione la quota lite è vietata dal suo
codice deontologico. Generalmente si crede che gli USA siano la patria
di questo sistema di tariffazione, ma adesso è più "sregolato" in
Italia, come al solito quando si fa una riforma la si fa senza criterio
e aprendo le porte a tutte le possibilità, indiscriminatamente, mentre
invece conviene cercare di usare sempre una certa misura.
royflinker
2007-10-08 18:04:05 UTC
Permalink
Il Mon, 08 Oct 2007 19:02:46 +0200, Tiziano Solignani
<***@solignani.it> ha scritto:

cut
Post by Tiziano Solignani
Per quanto riguarda il patto di quota lite, ad esempio, mi è successa
una cosa curiosa: seguendo un cliente per un recupero credito negli
Stati Uniti, ho stipulato con lui un accordo di quota lite. Quando
abbiamo trovato un legale negli USA cui appoggiarci, questi si è
rifiutato di essere retribuito con il sistema della quota lite, perchè
nella particolare materia in questione la quota lite è vietata dal suo
codice deontologico. Generalmente si crede che gli USA siano la patria
di questo sistema di tariffazione, ma adesso è più "sregolato" in
Italia, come al solito quando si fa una riforma la si fa senza criterio
e aprendo le porte a tutte le possibilità, indiscriminatamente, mentre
invece conviene cercare di usare sempre una certa misura.
E qual era la particolare materia? Giusto per capire perche' la' e'
vietata...

roy

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